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domenica 27 maggio 2018

IL SEGRETO PER AUMENTARE IL TUO FATTURATO PAGANDO ADDIRITTURA MENO TASSE .


IL SEGRETO PER AUMENTARE IL TUO FATTURATO PAGANDO 
ADDIRITTURA MENO TASSE .

Per il settore Alberghiero farti dormire bene è una " SCIENZA PREZIOSA "

Alcune catene utilizzano laboratori indipendenti dove i servizi sono testati su personale e volontari .
Gli Hotel investono molto sul rendere i loro letti più " RIPOSATI " possibile .

Nel 2005 negli Stati Uniti gli hotel hanno speso 1.4 miliardi di dollari sui materassi , ci sono studi che supportano i vantaggi di sostituire i materassi ogni pochi anni , ciò potrebbe migliorare la 
" QUALITA' DEL SONNO " .

La Qualità in un hotel fa la differenza , è quella componente che ci fa preferire una struttura rispetto ad un'altra  e questo le grandi catene lo sanno bene .
La qualità è determinata dai servizi a 360 gradi .
Confort elevato e servizi impeccabili  sono l'effetto magnete per il cliente ,sentirsi sicuri durante un soggiorno , sapere che qualunque cosa accada si può contare su ogni tipo di assistenza .

A riguardo della Sicurezza degli hotel si è espresso ampiamente il legislatore ( DM 03/2011 ) che individua queste strutture di disporre di DEFIBRILLATORE .

Il defibrillatore è uno strumento medicale da usare per salvare una persona in caso di Arresto Cardiaco , è l'unica possibilità di soccorso e va effettuato entro 5 minuti .

L'Arresto cardiaco è una tra le maggiori cause di morte in Italia ed uccide quasi 70.000 persone all'anno .
Ma ecco che con un defibrillatore a portata di mano ed entro 5 minuti si può salvare la vita del malcapitato . 
Un caso di morte da Arresto cardiaco fu quello di James Gandolfini , attore Americano colto da Arresto cardiaco nella sua camera dell'Hotel Exedra a Roma .
Sembra che dopo la morte del povero Gandolfini si preoccuparono bene di dotare la struttura di defibrillatori .  
Il settore alberghiero è considerato uno dei più indicati per un progetto di Cardio Protezione !

• Grande affluenza di persone durante tutto l’anno.
• Tipologie eterogenee di visitatori (adulti, bambini, anziani)
  ognuno con il proprio status di salute.
• Eventuale presenza di piscina/palestra.
• Eventuale presenza di sale convegni o ristorante e sale
  banchetti che riuniscono un gran
  numero di persone in determinate occasioni.
• Notevole estensione e/o complessità planimetrica.
Spesso le strutture alberghiere si sviluppano verticalmente su
più piani oppure orizzontalmente per sfruttare al massimo la
superficie disponibile .
Un hotel cardioprotetto comunica a tutti la cultura e il valore
della prevenzione ed ha senza dubbio una migliore immagine
verso l’esterno, offrendo una tranquillità supplementare che
testimonia l’attenzione alla salvaguardia della vita dei propri
OSPITI E DEI LAVORATORI .
Adottando un piano di Sicurezza per la Cardio Protezione ci si può avvalere di vantaggi fiscali .
Il super ammortamento del 130% e la riduzione del premio INAIL fino al 30% .
Proprio l'Inail già dal 2015 evidenzia il numero dei decessi  ( 70 per ogni settimana ) nell'ambito lavorativo per Arresto cardiaco e la necessità di dotarne di defibrillatore .
Ecco svelato un segreto per ridurre le tasse dotando una struttura Albeghiera di defibrillatori  e nel contempo aumentare la qualità dei servizi dando all'ambiente un immagine più sicura attirando sicuramente più clientela . 







sabato 26 maggio 2018

PREVENZIONE O OBBLIGATORIETA' ??



Ogni giorno tantissime persone vedono la loro VITA sgretolarsi davanti ai loro occhi , intaccando seriamente la vita dei propri CARI.

LOTTANO PER RIMANERE IN VITA !

La prevenzione non è solo scoprire in tempo di essere malato per poi curarsi  , ma creare le migliori condizioni affinché non accada l'irreparabile .

La prevenzione è istruire la gente sul corretto stile di VITA , sui fattori di rischio per la loro salute ,
adottare le fondamentali regole per la loro Sicurezza !!

Ecco ,quasi sempre per adottare criteri di sicurezza per NOI , per chi ci circonda quotidianamente abbiamo bisogno dell'Imposizione , dell'obbligatorietà a tutelarci ..
Del Tipo " se mentre guidi non hai la cintura di sicurezza sarai multato " ;
La nostra mente contorta sembra che ragioni più verso il modo di evitare la multa e non sul possibile infortunio che può seriamente compromettere la nostra Vita .

Ogni giorno perdono la vita quasi 200 persone per Arresto Cardiaco e molte di queste avrebbero potuto avere una seconda possibilità se solo soccorse adeguatamente attraverso l'uso di un defibrillatore .
La cosa ancora più sconcertante è che l'80% dei casi accade in presenza di altre persone che possono solo assistere al decesso  perché non hanno lo strumento a portata di mano e perché i soccorsi , arrivano quando ormai non c'è più nessuna possibilità . 

Allora la Vita che valore ha ??
Dare Valore alla Vita quando non si hanno più possibilità è inutile .
La prevenzione è un buon modo per dare Valore alla tua Vita ed a quella dei tuoi Cari .



venerdì 25 maggio 2018

LA GIUSTA SCELTA -TESTA E CUORE

ADERISCI AL PROGRAMMA DI AFFILIAZIONE !!
CI OCCUPIAMO DI CUORE E BUSINESS !!

 COS'E' LA CARDIO PROTEZIONE ??
La Cardio Protezione in pratica è l’unica “ SOLUZIONE
“ all ‘Arresto Cardiaco !!
L’Arresto Cardiaco è un Killer che provoca 70.000 vittime all’anno solo in Italia .
Accade , una persona su mille ne è VITTIMA , succede tutti i giorni moltiplicato per anni .. quasi 200 persone al giorno perdono la VITA a causa dell ‘ARRESTO CARDIACO
L’unico modo per poter salvare una persona è
la Defibrillazione Precoce
Attraverso il DEFIBRILLATORE ENTRO 5 MINUTI FAI LA DIFFERENZA TRA LA VITA E LA MORTE !!
E VUOI SAPERE QUAL’E’ IL NOSTRO SUCCESSO
NOI ABBIAMO IL MIGLIOR PRODOTTO AL MONDO
NOI ABBIAMO IL DEFIBRILLATORE CHE HA GIA’ SCELTO :
 La Casa Bianca
 Air Force one
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 Cocacola
 American arilines
 Lufthansa
 Ryanair
 Il Parlamento Europeo
 Ikea
E tanti altri ancora , per le sue caratteristiche di facilità d’uso da chiunque .
Aderendo al nostro Programma di Affiliazione
WWW. daeitalia.it area > affiliates <
Avrai tutto il supporto per iniziare il tuo Business in un Mercato libero al 92%
C'E' un mondo aperto :
qui un elenco di categorie a cui rivolgersi
il defibrillatore deve " ESSERE PRESENTE IN OGNI LUOGO DI AGGREGAZIONE D.M.18 MARZO 2011 ( Sezione Normativa sul sito Daeitalia.it )
Quindi :
AEROPORTI , PORTI , FERROVIE , AUTOSTRADE
UFFICI PUBLICI , BANCHE , UNIVERSITA' , SCUOLE
COMUNITA' , PIAZZE , CENTRI COMMERCIALI ,
CHIESE ( 8.000 in Italia ) CONDOMINI, AUTOLINEE ,HOTEL , VILLAGGI , LIDI , IMPIANTI SPORTIVI .
QUANDO DAVANTI A VOI UNA PERSONA SI ACCASCIA A TERRA PERCHE' VITTIMA DI ARRESTO CARDIACO ,
O LA GUARDI E PERDE LA VITA OPPURE HAI LA SOLUZIONE DEL DEFIBRILLATORE .
LA SOLUZIONE ALL'ARRESTO CARDIACO E'
IL DEFIBRILLATORE .-----------------------------
E NOI ABBIAMO IL MIGLIOR PRODOTTO AL MONDO .
REGISTRATI E DIVENTA UN " AFFILIATES " DAEITALIA
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PER OGNI DUBBIO O DETTAGLIO SCRIVIMI :
ceo@daeitalia.it ---- info@daeitalia.it
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avrai tutte le risposte ...............................
ALL'INTERNO DELL'AREA > affiliates < conoscerai
le CONDIZIONI ED I TUOI GUADAGNI PER I
PROSSIMI 20 anni ...


LAVORA CON IL CUORE >

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LA SPIAGGIA CON LA POLIZZA SULLA VITA !!

LA SPIAGGIA CON LA POLIZZA SULLA VITA !!


Gli stabilimenti balneari vengono scelti dai bagnanti in base alla presenza o meno di certe attrezzature, in base alla comodità delle sdraio o dei lettini e in base alla presenza di aree dedicate ai cuccioli e ai bambini. Il tutto per cercare il più possibile di rilassarsi e di godersi la vacanza in tutta tranquillità.

A prescindere dall’obbligo di legge, però, dotare il vostro stabilimento balneare di una postazione di defibrillazione ad accesso pubblico significherebbe in ogni caso rivolgere un’attenzione maggiore alla propria clientela, considerando, soprattutto, che le malattie cardio-vascolari sono la principale causa di morte nel nostro Paese.

Il defibrillatore all’interno degli stabilimenti balneari ha un’importanza tale che quasi tutte le Capitanerie di Porto obbligano la dotazione.


Un defibrillatore in uno stabilimento balneare deve essere piccolo da riporre, leggero da trasportare, facile da usare e resistente contro l’ingresso di sabbia e getti d’acqua.

I defibrillatori samaritan® PAD 350P e 500P della HeartSine sono gli unici dispositivi sul mercato che hanno tutte queste caratteristiche: sono i più piccoli e i più leggeri sul mercato, sono facili da usare e sono gli unici ad avere indice di protezione IP56. Sono inoltre in possesso di numerose certificazioni industriali, militari ed aeronautiche che ne attestano la capacità di resistere a vibrazioni, urti e cadute.


SPIAGGE SICURE

Spiagge Sicure e Cardio  Protette
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martedì 22 maggio 2018

SALVATO DAL DEFIBRILLATORE BALLAVA IL TANGO


Malore sulla pista da ballo: lo salva un poliziotto
Valvasone - L’agente Lanfranco Pighin, fuori servizio, ha prestato i primi soccorsi a un 62enne austriaco, in attesa del 118

22 maggio 2018
Un poliziotto fuori servizio della Questura di Pordenone ieri sera, nella sala da ballo 'Roma' di Valvasone, vicina a casa sua, è intervento perché un uomo è stato colto da un malore.
Un 62enne austriaco stava ballando un tango con la moglie, quando si è accasciato a terra, colto da un infarto. Sul posto erano presenti anche due medici che hanno prestato i primi soccorsi, ma dopo un primo esame hanno evidenziato la necessità di impiegare immediatamente un defibrillatore per salvare la vita dell’uomo, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza.
Lanfranco Pighin, assistente capo coordinatore della Polizia, residente a Valvasone Arzene, che era a conoscenza del progetto tra l’Aas 5 e la Banca di Credito Cooperativo ‘Abbiamo a cuore il tuo cuore’, è riuscito rapidamente recuperare il defibrillatore allo sportello della Banca Friulovest, in via Santa Margherita.
Il poliziotto, che è anche volontario del Soccorso Alpino di Pordenone, abilitato all’utilizzo del defibrillatore, ha personalmente prestato soccorso al malcapitato, riuscendo a riattivare le funzioni vitali. A quel punto sul posto è arrivata l’autoambulanza che ha accompagnato l’austriaco all’Ospedale di Pordenone, da dove è poi stato trasferito al reparto di Cardio-Chirurgia dell’Ospedale di Udine.



CALCIATORE SALVO GRAZIE AL GESTORE DEL CIRCOLO

Calciatore colpito da infarto durante una partita: il gestore del circolo lo rianima e gli salva la vita


l soccorritore aveva seguito un corso per imparare a usare il defibrillatore, tramite la Misericordia di Tortona, e, proprio di recente, ha anche frequentato l’aggiornamento

Giuseppe, di 43 anni, gli ha salvato la vita. Giuseppe, di 40 anni, gli deve la vita. E la vita ha davvero fatto acrobatiche piroette per incrociare i destini di due uomini che, fino a qualche sera fa, si conoscevano giusto per nome e per un ciao. Vite simili: Giuseppe 43 è padre di tre figli, Giuseppe 40 ha due bambini piccoli. E la passione del calcio: Giuseppe 43, da ragazzo, ha militato anche a buoni livelli, poi ha appeso le scarpe al chiodo e, adesso, con i famigliari, gestisce il centro sportivo «Al Ponte», sulla statale 10, a Pontecurone. Oltre a bar e ristorazione, ci sono campi per diverse discipline sportive: «Faccio giocare gli altri» dice sorridendo il gestore. Di cognome fa Porrati. Giuseppe 40, di Voghera, invece, non rinuncia alla partitella a calcetto con gli amici. Ed è su quel campo che la realtà diventa, inaspettatamente, geniale regista di una storia così bella da sembrare finzione.  

Partitella del mercoledì  
La sera di mercoledì 16 maggio un gruppo di amici si dà appuntamento a Pontecurone. Si dividono in due squadre e animano il campo di calcetto. D’improvviso, Giuseppe 40 si accascia, come un sacco, esanime. «Ero nel bar, sono venuti a chiamarmi» ricorda Giuseppe Porrati. Si è diretto verso il prato, immaginando la solita distorsione, il telefono in tasca, pronto a chiamare il 118. Ma Giuseppe 40 era immobile, spento, con tanta gente intorno che cercava di improvvisare un salvataggio senza sapere da che parte cominciare. Nessun segno vitale. «Quando l’ho visto, lì a terra, non l’ho riconosciuto, era come sfigurato. Per me, quel ragazzo era morto».  

Prima dell’obbligo  
Ma al centro sportivo Al Ponte c’è un defibrillatore da più di un paio d’anni, «ce n’eravamo dotati prima che diventasse obbligatorio, perché ritenevamo fosse indispensabile». come indispensabile è la formazione per saperlo usare correttamente. Giuseppe Porrati ha seguito il corso, tramite la Misericordia di Tortona, e, proprio di recente, ha anche frequentato l’aggiornamento . Ma un conto è la teoria e la simulazione, altra cosa è inginocchiarsi accanto a un uomo che ha suppergiù la tua età, è un papà come te ed è in arresto cardiaco. «Io pensavo ai suoi due bambini e mi dicevo “Devo salvarlo”». 

Il massaggio e la scarica  
Porrati ha cominciato a eseguire le pratiche di massaggio cardiaco come ha imparato al corso e, nel frattempo, «mi sono fatto portare il defibrillatore». Bisogna essere concentrati e lucidi, ma, quando hai tra le mani un uomo che sta morendo, anzi, lo vedi proprio già morto, non è facile.  

I minuti passavano. Quanti? Infiniti e lenti. Intanto, era partito l'allarme al 118. Porrati ha azionato il defibrillatore automatico e ha atteso l’intervallo necessario. Il cuore, che si era fermato, ha ripreso a battere. L’equipe del 118 è arrivata pochi minuti dopo, ha intubato il paziente che era ancora in stato di incoscienza e l’ha portato a sirene spiegate all’ospedale di Alessandria, dove è stato sottoposto a intervento cardiochirurgico. «Ho passato una notte insonne - confida Giuseppe Porrati -. In coscienza mi ripetevo che avevo fatto tutto il possibile, ma lui ce l’avrebbe fatta?». E un pensiero: «Lì avevamo il defibrillatore, ma, se il malore fosse avvenuto altrove, magari a casa sua, si sarebbe arrivati in tempo?». Non solo: «Bisogna che più persone siano addestrate a usarlo» esorta il gestore del circolo.  
Il giorno dopo la telefonata più bella: «È salvo, è vivo». 


ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO E SPORT: L'IMPORTANZA DEL DEFIBRILLATORE

ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO E SPORT: L'IMPORTANZA DEL DEFIBRILLATORE❤️‼️
Pochi mesi fa siamo stati tutti sconvolti dalla morte di un grande calciatore come Davide Astori. Prima di lui ci sono stati numerosi altri casi di famosi giovani sportivi morti improvvisamente per arresto cardiaco come i calciatori Piermario Morosini e Marc-Vivien Foé, il nuotatore norvegese Dale Oen o il pallavolista Vigo Bovolenta e probabilmente non saranno gli ultimi. La morte di un giovane atleta è una catastrofe, un duro colpo non solo per familiari, compagni e amici ma per tutta la società che vede negli sportivi delle “icone di salute” ed un evento del genere provoca sconforto e sfiducia anche verso tutte quelle pratiche mediche di screening a cui ogni atleta si sottopone che si sono dimostrate incapaci di prevedere simili situazioni. L’aspettativa che si genera da una visita medico-sportiva è altissima, e se superata con successo ci si sente “sani come un pesce” e al di fuori di ogni rischio. In realtà molte delle patologie non sono diagnosticabili tramite le tecniche utilizzate nello screening di massa o in una normale visita cardiologica.
Andando a vedere i numeri sono davvero impressionanti. La morte cardiaca improvvisa colpisce soprattutto giovani atleti, secondo uno studio tutto italiano nel nostro Paese 1/25000 giovani atleti competitivi di età compresa tra i 12 e i 35 anni vanno incontro a questo tipo di eventi, sono circa 100 atleti (agonisti e non) l’anno ovvero quasi un morto ogni tre giorni [1]. Le cause sono solitamente anomalie strutturali o elettriche del cuore, a volte può esserci un evento di commotio cordis (descritto in un post di qualche settimana fa) o di alcune rare patologie congenite e nel 2% dei casi nell’esame post mortem non si riesce a risalire alla causa del decesso.
Ma per un evento così catastrofico e così difficilmente prevedibile abbiamo un’arma molto efficace ma purtroppo ancora poco diffusa: i defibrillatori automatici esterni (DAE). Nell’80% dei casi circa la causa dell’arresto è una fibrillazione ventricolare per la quale l’unico trattamento efficace è proprio la defibrillazione elettrica. Moltissimi studi hanno osservato che la presenza di un DAE nelle strutture più a rischio (impianti sportivi, scuole ecc.) abbia aumentato esponenzialmente la probabilità di sopravvivenza ad un arresto cardiaco [2][3][4][5]. Il principale determinante della sopravvivenza dopo arresto cardiaco è infatti il tempo che intercorre tra la caduta e la defibrillazione. L’attivazione dei soccorsi è però spesso troppo lenta per effettuare un intervento efficace, allora un primo aiuto deve necessariamente provenire da chi si trova già sul posto. Una sorta di barriera culturale ha però impedito/impedisce la diffusione del DAE, sarà pericoloso? E se lo faccio male? E se peggiorassi la situazione?... non c’è da avere alcuna paura nell’utilizzare il DAE, è un apparecchio fantastico con il quale è impossibile sbagliare, al massimo si salva una vita.
I DAE sono apparecchi estremamente accurati e sofisticati che non permettono mai uno shock se non ci troviamo di fronte ad una situazione di fibrillazione/tachicardia ventricolare (è in grado di fare un’opportuna diagnosi), è perciò impossibile arrecare danno a noi ed agli altri. Rimane molto importante organizzare un sistema di defibrillazione precoce in ambito sportivo, nelle scuole e nei luoghi pubblici/più frequentati in generale, formare dei primi soccorritori in grado di saper effettuare una manovra di basic life support (BLS) ed utilizzare un DAE (anche se può essere utilizzato da tutti, anche con la guida telefonica degli operatori del 118) ed informare più gente possibile sulla posizione del DAE più vicino che deve essere anche adeguatamente segnalato (si consiglia sempre di eccedere con la segnalazione). È poi fondamentale saper riconoscere un arresto cardiaco poiché spesso si tende a sottovalutare le cause di un collasso, mentre con un intervento tempestivo le probabilità di sopravvivenza sarebbero molto più alte.
Dunque l’arresto cardiaco nei giovani sportivi è un evento drammatico che può essere trattato con successo se si interviene tempestivamente tramite l’uso di un defibrillatore elettrico che può essere utilizzato da tutti. Per questi motivi dal 1° luglio 2017 grazie al decreto Balduzzi i dispositivi salvavita sono obbligatori in qualunque impianto sportivo.


Defibrillatori nei condomini Un «campionato» per farli conoscere

l’iniziativa
Quando si tratta di aiutare a diffondere buone pratiche tra la popolazione , ogni mezzo - è il caso di dirlo - è lecito. Così l’Unione sportiva Acli di Milano in collaborazione con il CCL (Consorzio Cooperative Lavoratori), e in particolare SSA (Società Cooperativa Servizi per l’Abitare) ha dato vita al primo Campionato dei condomini a cui hanno partecipato otto realtà tra quelle gestite da SSA e che si è svolto da Novembre 2017 ad Aprile 2018 per quattordici giornate di «calcio a 7». Il campionato, vinto dal condominio Battisti di Pero, vedrà un’ultima fase di calcio giocato allo stadio Meazza in occasione dell’US Acli Day che si terrà nel tempio del calcio milanese il 23 maggio prossimo. In quell’occasione le squadre che hanno partecipato al torneo si sfideranno un’ultima volta con il solo obiettivo di celebrare e festeggiare questa prima edizione del Campionato. Alla fine dell’evento sportivo si terrà, nella Sala Arancio dello stadio, un convegno durante il quale si svolgeranno anche le premiazioni.
Trofei sportivi e cardioprotezione
Oltre ai classici trofei sportivi per i primi classificati e i premi per il capocannoniere, il miglior portiere e i vari premi speciali, i Condomini classificati nei primi tre posti riceveranno in premio un defibrillatore . Quello al primo classificato sarà offerto dalla campagna di sensibilizzazione lanciata dall’associazione «In campo con il Cuore», mentre gli altri due saranno acquistati e donati da SSA, che nei prossimi mesi si impegnerà a dotare ogni condominio gestito di questo fondamentale strumento salva-vita.
Stili di vita sani e «buon vicinato»
« Il Campionato dei condomini nasce con un triplice obiettivo — spiega Domenico Lupatini, presidente di Us Acli Milano —: promuovere all’interno dei condomini percorsi di corretti e sani stili di vita attraverso l’attività sportiva, in questo caso lo sport. Una cultura, quest’ultima, che l’US Acli cerca di diffondere da sempre, svolgendo la sua funzione di associazione di promozione sportiva dilettantistica. Aggiungerei anche il tema della prevenzione: tutti coloro che hanno partecipato al Campionato si sono dovuti obbligatoriamente sottoporre ad una visita medica per attività agonistica e quindi sottoporsi ad uno screening generale anche di tipo cardiologico». Non solo . Marco Venturini, presidente della Società cooperativa Servizi per l’Abitare di CCL sottolinea un altro aspetto positivo raggiunto con l’iniziativa: «Il Campionato è servito anche a sviluppare relazioni nuove e collaborative all’interno dei condomini e fra condomini. Due risultati non supportati da dati statistici ma da riscontri empirici : le riunioni di condominio realizzate in questo periodo sono state meno litigiose, più collaborative e hanno ottenuto risultati con consensi più unanimi e frutto di riflessioni comuni; molti condomini, proprietari anche di appartamenti sullo stesso vano scala, si sono parlati e entrati in una relazione autentica per la prima volta dopo tanti anni. In alcuni casi sono nate amicizie inedite e inedite collaborazioni sia all’interno della vita condominiale che all’esterno».
Cultura della prevenzione
Ultimo, ma non meno importante obiettivo è stato quello di promuovere la cultura della prevenzione e della riduzione del rischio di morte per arresto cardiaco attraverso l’utilizzo del defibrillatore. «I condomini che hanno giocato in campo si sono sportivamente battuti per dotare il proprio condominio di uno strumento ritenuto fondamentale —aggiunge Lupatini —. A tal proposito bisogna aggiungere che lo strumento del defibrillatore non è sarà a disposizione esclusiva del condominio, ma di tutto il quartiere». Il CCL, con SSA e Us Acli si impegneranno anche a promuovere i corsi di formazione per l’utilizzo del defibrillatore a favore dei condomini e degli abitanti del quartiere provando anche ad utilizzare gli spazi comuni dei condomini. Per questo, nell’ambito della premiazione di mercoledì 23 maggio, presso la sala Arancio dello Stadio San Siro a partire dalle ore 19, si terrà una tavola rotonda in cui Daniela Aschieri , presidente di Progetto Vita Piacenza, e Giuseppe Ristagno, coordinatore del Comitato scientifico di Italian Resuscitation Council affronteranno il tema dei defibrillatori in condominio alla luce dei risultati scientifici e dell’esperienze che in tutto il mondo sono stati portati avanti.


Arresto cardiaco, sopravvivenza ridotta per le donne

Donne meno colpite degli uomini, ma anche più «trascurate» dagli specialisti. 
La rianimazione cardiopolmonare resta la manovra salvavita, ma contro l’arresto cardiaco utile anche l’ipotermia terapeutica .

Rispetto agli uomini, le donnehanno minori probabilità di essere sottoposte a procedure di diagnosi e terapia quali l’angiografia (lo studio delle arterie per individuare quelle ostruite) e l’angioplastica(dilata il volume di un vaso sanguigno parzialmente ostruito), riconosciute potenzialmente in grado di salvare la vita di una persona colpita da un arresto cardiaco. L’evidenza emerge da uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association e riapre una questione cara agli esperti di medicina di genere. Le donne, in questo caso, «pagano» colpe non loro. A penalizzarle sono i numeri dell’arresto cardiaco, più diffuso negli uomini (rapporto 3 a 1). 


DONNE «TRASCURATE» QUANDO SI PARLA DEL CUORE
Che le donne vittime di un arresto cardiaco siano più spesso trascuraterispetto agli uomini era emerso già nei mesi scorsi, attraverso uno studio pubblicato sull’European Heart Journal. Alla base di questa differente gestione dei pazienti, c’è un equivoco di fondo: l’idea che le donne non possano avere problemi di cuore. Errore peraltro già riscontrato nella gestione dell’infarto del miocardioL’ultima ricerca conferma come il problema riguardi anche la gestione dell’arresto cardiaco, che ogni anno in Italia colpisce all’incirca sessantamila personeLa riprova giunge dagli Stati Uniti, dove per dieci anni un gruppo di ricercatori ha analizzato le modalità di gestione dei pazienti colpiti da un arresto cardiaco: oltre 1,4 milioni, ripartiti tra più di mille ospedali. Durante questo periodo il tasso di mortalità è diminuito in entrambi i sessi, ma è rimasto comunque più elevato tra le donne (64 contro 61 per cento). E prendendo in esame diversi fattori - l’età del paziente, il suo stato di salute, le caratteristiche degli ospedali e le procedure di rianimazione ricevute - gli autori dello studio hanno avuto la conferma di come in realtà le donne siano state meno seguite dal personale specialistico.
UN CITTADINO QUALUNQUE PUO’ SALVARE LA VITA
Ridotta del venticinque per cento per le donne è risultata la probabilità di essere sottoposte a un’angiografia coronarica, procedura che permette di osservare come il sangue scorre attraverso il cuore. Ancora più limitate (-29 per cento) le chance di entrare in sala operatoria per un intervento di angioplastica. Inferiori (-19 per cento) anche le probabilità di trattamento con l’ipertermia terapeutica, procedura che permette di abbassare la temperatura corporea del paziente e di conseguenza far rallentare il metabolismo, in modo da ridurre l’eventualità di un danno cerebrale Secondo gli autori dello studio «occorre sensibilizzare la popolazione su questo argomento, senza limitarsi al solo personale sanitario. Anche l’intervento di un semplice cittadino in strada può accrescere le chance di sopravvivenza di una persona colpita da un arresto cardiaco».

QUALI BENEFICI DALL’IPOTERMIA TERAPEUTICA?
Di norma un paziente colpito da un arresto cardiaco esce dal coma nell’arco di quarantotto ore. Da qualche anno, però, al trattamento standard dell’arresto cardiorespiratorio (rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce) si è aggiunta l’ipotermia terapeutica, che consiste nell’indurre un abbassamento della temperatura corporea (mai al di sotto dei 32 gradi) entro otto ore dal ritorno alla circolazione spontanea e da mantenere per 12-24 ore. Ormai da un decennio - nel 2005 l’American Heart Association l’ha inserita nelle linee guida per il trattamento dell’arresto cardiaco - la procedura è considerata in grado di aumentare la sopravvivenza e l’esito neurologico dell’arresto cardiaco avvenuto al di fuori di un ospedale. Eppure è poco utilizzata, per diverse ragioni: difficoltà organizzative, mancanza di team multidisciplinari e di protocolli condivisi e univocità di procedure



domenica 20 maggio 2018

5 sintomi solo sulle DONNE di Arresto Cardiaco



5 sintomi da non sottovalutare che si verificano solo sulle donne


L’arresto cardiaco interessa sia uomini che donne. Esistono, però, alcuni sintomi che si manifestano solo nelle donne.
Prendetene nota perché potrebbe risultare utili per reagire tempestivamente in casi simili che interessano voi o chi vi circonda.
Bisogna tenere in considerazione che l’arresto cardiaco è una delle principali cause di morte prematura nel mondo.
Tuttavia, esistono il corpo invia alcuni segnali che non possono essere ignorati e che possono arrivare persino a salvarci la vita.
È importante agire tempestivamente perché la persona ha maggiori probabilità di sopravvivere se riceve una defibrillazione (una scarica elettrica per ripristinare il normale ritmo cardiaco). Nel caso in cui la defibrillazione non sia praticabile al momento, la persona che sta soffrendo un arresto cardiaco dovrebbe ricevere una rianimazione cardiopolmonare.
In ogni caso, per fare ciò, è fondamentale identificare i sintomi in tempo.

In cosa consiste l’arresto cardiaco

Anche se il cuore ha un sistema interno che ha il compito di mantenere sotto controllo il ritmo dei battiti, esistono alcune problematiche che possono generare ritmi cardiaci anormali, conosciute come aritmie.
Durante un’aritmia, il cuore batte troppo lentamente, velocemente o smette di battere. In questo ultimo caso, si produce un arresto cardiaco immediato, ma non bisogna confonderlo con un attacco di cuore.
Sono varie le possibili cause per le quali si può produrre un arresto cardiaco. Tra di esse abbiamo:
  • Malattie coronariche
  • Lo stress fisico
  • Le proprie condizioni genetiche

Segnali di un arresto cardiaco che si verificano solo nelle donne

1. Mal di schiena, collo, mandibola e braccia

Se vi fanno male la schiena, il collo, la mandibola e le braccia, è importante stare sempre in allerta perché è facile confondere tali sintomi con problemi comuni. In alcuni casi, infatti, possono costituire un campanello d’allarme di arresto cardiaco.
Se osservate la presenza di tali dolori, che siano progressivi, persistenti o acuti, e se si presentano in modo inatteso, consultate subito un medico.

2. Mal di stomaco accompagnato da nausee

Se avete mal di stomaco e, inoltre, esso è accompagnato da nausea, fate attenzione perché potrebbe trattarsi di un altro chiaro indizio.
Si tratta di un sintomo che può essere confuso con un’intossicazionealimentare o un’influenza con le relative conseguenze. Se provate una forte pressione allo stomaco, però, andate dal medico.

3. Problemi di respirazione e nausea

Se soffrite improvvisamente di problemi respiratori, dovrete prestare particolare attenzione per verificare che tali sintomi non siano accompagnati da altri.

4. Sudore freddo


Il sudore freddo può essere un altro dei sintomi di arresto cardiaco che si verificano nelle donne e che non bisogna sottovalutare.
Prestate attenzione e non credete ciecamente che dipenda dallo stress giornaliero o dalle possibili preoccupazioni. Se non avete avuto questi problemi già in passato, recatevi dal medico il prima possibile.

5. Stanchezza improvvisa

Vi sentite stanchi dopo pochi minuti e in maniera improvvisa? In tal caso, dovreste stare attenti.

Se persino dopo aver riposato vi sentite talmente stanchi da non trovare le forze per realizzare i compiti più semplici, come alzarvi o camminare, potrebbe essere un sintomo preoccupante.

Trattamento

Se avete sofferto di un arresto cardiaco è chiaro che dovrete prestare maggiore attenzione al vostro stato di salute rispetto a prima, affinché non si verifichino episodi simili.
  • Ci sono alcuni atteggiamenti nocivi che bisognerà eliminare dal proprio stile di vita, come il fumo, l’alcol e la vita sedentaria (che genera obesità).
  • Bisognerà realizzare esercizio fisico, così come mantenere sotto controllo la pressione sanguigna, il colesterolo e il diabete.
Non dimenticate che esistono anche dei farmaci che favoriscono la salute cardiovascolare. Sono consigliati per le persone che soffrono di sintomi relazionati a problemi cardiaci, ma dovrà comunque essere uno specialista a prescrivere il trattamento più adeguato a seconda del vostro caso specifico.
Fate della vita sana, dell’attività fisica e dell’assenza di stress i tre grandi pilastri della vostra vita.





sabato 19 maggio 2018

DEFIBRILLATORI NEGLI STABILIMENTI BALNEARI

DEFIBRILLATORI NEGLI STABILIMENTI BALNEARI
Nel periodo estivo, gli stabilimenti balneari accolgono un numero cospicuo di persone dalle più svariate età e patologie che trascorrono la gran parte del tempo in spiaggia. Ciò, di per sé, comporta una maggiore probabilità che un arresto cardiaco possa verificarsi in questi luoghi. Inoltre, gli avventori di queste strutture spesso sono impegnati in qualche attività fisica che comporta sforzo fisico variamente associato a sudorazione.
Gli stabilimenti balneari vengono scelti dai bagnanti in base alla presenza o meno di certe attrezzature, in base alla comodità delle sdraio o dei lettini e in base alla presenza di aree dedicate ai cuccioli e ai bambini. Il tutto per cercare il più possibile di rilassarsi e di godersi la vacanza in tutta tranquillità.
In quest’ottica, un cliente informato o afflitto da problemi cardiaci sarebbe molto più sollevato nel sapere che nello stabilimento balneare in cui intende trascorrere un periodo di vacanza sono presenti diverse postazioni dotate di defibrillatori DAE semiautomatici esterni.
Il defibrillatore all’interno degli stabilimenti balneari ha un’importanza tale che quasi tutte le Capitanerie di Porto obbligano la dotazione.
A prescindere dall’obbligo di legge, però, dotare il vostro stabilimento balneare di una postazione di defibrillazione ad accesso pubblico significherebbe in ogni caso rivolgere un’attenzione maggiore alla propria clientela, considerando, soprattutto, che le malattie cardio-vascolari sono la principale causa di morte nel nostro Paese.
Per esplicare il proprio ruolo al meglio, un defibrillatore in uno stabilimento balneare deve essere piccolo da riporre, leggero da trasportare, facile da usare e resistente contro l’ingresso di sabbia e getti d’acqua.
I defibrillatori samaritan® PAD 350P e 500P della HeartSine sono gli unici dispositivi sul mercato che hanno tutte queste caratteristiche: sono i più piccoli e i più leggeri sul mercato, sono facili da usare e sono gli unici ad avere indice di protezione IP56. Sono inoltre in possesso di numerose certificazioni industriali, militari ed aeronautiche che ne attestano la capacità di resistere a vibrazioni, urti e cadute.
Il defibrillatore DAE samaritan® PAD 500P, inoltre, è provvisto di un algoritmo unico al mondo in grado di assistere e supportare il soccorritore durante l’esecuzione del massaggio cardiaco, il cosiddetto RCP Advisor. Questo software brevettato, infatti, attraverso la misurazione dei parametri vitali del paziente, è in grado di stabilire se le manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP) a cui viene sottoposto sono realmente efficaci.
Grazie alle sue eccezionali caratteristiche, il samaritan® PAD 500P della HeartSine è stato approvato per il soccorso durante la pratica del surf dall’associazione Surf Life Saving Australia.