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lunedì 27 febbraio 2017

CARDIO PROTETTI I LABORATORI DI ANALISI MULTIMED SRL DI TROPEA E FORO SRL DI VIBO VALENTIA

I laboratori di analisi Multimed srl  a Tropea e Foro srl  a Vibo  Valentia dispongono  da qualche giorno di Due samaritan PAD 350P.
I due soci, il Dott. Ravese ed il Dott. Loiacono da sempre attenti alla cura dei propri pazienti, hanno deciso di dotare  i locali dei due laboratori, di dispositivi salvavita e formare il proprio personale alle manovre di primo soccorso.
A prescindere dagli obblighi che le normative regionali impongono, l'attenzione nella scelta del dispositivo da parte dei due titolari dimostra  come la cura per i propri pazienti sia alla base del loro lavoro.
Chi sceglierà di affidarsi alla competenza dei Laboratori Multimed srl e Foro srl da oggi sarà anche più al sicuro dall'arresto cardiaco improvviso, patologia che miete una vittima ogni nove minuti in Italia. 
La Prevenzione è l'unica nostra arma di difesa, cosi come hanno scelto di fare i soci dei due Ambulatori.
Siamo orgogliosi di questa nuova collaborazione, certi che sia da esempio per tutti quegli ambienti che necessitano di prevenzione contro questo killer silente.

Tropea, 23/02/2017


martedì 21 febbraio 2017

MALORE IMPROVVISO , OPERAIO MUORE IN FABBRICA DAVANTI AI SUOI COLLEGHI

NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE .

E' da mesi ormai che stiamo attuando una campagna di sensibilizzazione sulle morti provocate
dall' Arresto Cardiaco e di come può essere arginato attraverso  la defibrillazione  precoce .
Ogni luogo di maggior aggregazione deve essere cardio-protetto e quindi anche gli ambienti di lavoro.
Un titolare di una fabbrica attento non può ignorare lo stato di sicurezza dei propri dipendenti , il
patrimonio  di ogni Azienda .
Permetteteci di sottolineare ancora che dotare di defibrillatore la propria Azienda oltre alla possibilità
di usufruire del super Ammortamento  ( 140% ) , L'INAIL offre la riduzione del premio annuale
fino al 30% .
Dati Ministeriali ci dicono che un terzo dei decessi per Arresto Cardiaco in Italia ( 70.000 ) avviene
in ambito lavorativo.
Non possiamo seguitare a perdere VITE se c'è una possibilità per salvarle !!

21 febbraio 2017
CURTAROLO. Era al posto di lavoro, quando si è accasciato a terra e da quel momento non si è più ripreso.
La tragedia si è improvvisamente consumata nel tardo pomeriggio di ieri, nel capannone industriale della Metalform srl (nella foto); la ditta ha sede in via Cavinato, nel comune di Curtarolo. La vittima è un dipendente, Constantin Anda, 62 anni, originario della Romania ma residente a Cervarese Santa Croce.
L'allarme in azienda è scattato poco dopo le 17, 15. Sul posto, oltre ai carabinieri della stazione di Piazzola sul Brenta, è arrivata a sirene spiegate anche una ambulanza del Pronto soccorso di Cittadella. I medici del 118 hanno cercato in tutti i modi di far riprendere conoscenza al lavoratore, ma ogni tentativo di rianimarlo è risultato inutile. Il cuore del sessantaduenne aveva smesso di battere per sempre: al medico non è rimasto che stilare il referto di morte per arresto cardiocircolatorio. L'improvvisa scomparsa di Anda ha gettato nello sconforto tutte le persone che lo conoscevano e lo apprezzavano per la sua dedizione al lavoro.
Pare che a stroncargli l'esistenza così all’improvviso sia stato un arresto cardiaco. Sono stati i colleghi con cui condivideva le giornate di lavoro ad accorgersi che il compagno era steso a terra, immobile. Subito hanno capito che le sue condizioni erano gravi e si sono messi in contattato coi soccorritori. La salma della vittima è stata trasferita in obitorio a Cittadella. (s.b.)


QUEL CUORE TROPPO GRANDE CHE UCCIDE GLI ATLETI

Sbaglia chi pensa che il cuore degli atleti sia sempre custodito in una botte di ferro. 

«Anche chi ha diverse esperienze alle Olimpiadi può mostrare una sensibilità rispetto a eventi cardiovascolari piuttosto gravi», afferma Paulo Emilio Adami, capo del dipartimento di riabilitazione e medicina dello sport della clinica Al Attar di Doha, in Qatar. Il suo messaggio è la sintesi di uno studio presentato durante l’ultimo congresso della Società Europea di Cardiologia. Nessun contrordine sulla valenza dell’attività sportiva, ma è bene sapere che sudare ogni giorno non pone al riparo da infarti e ictus.

I decessi del calciatore Piermario Morosini e del pallavolista Vigor Bovolenta , ma prima ancora quello del mediano camerunense Marc Vivien Foè , hanno riacceso i riflettori su una condizione - la morte cardiaca improvvisa - che colpisce ogni anno in Italia più di 1000 giovani under 35, apparentemente sani. In questo caso l’indagine è stata condotta su oltre duemila atleti nel pieno dell’attività agonistica - la loro età media corrispondeva a 27,6 anni - risultati idonei a partecipare alle Olimpiadi: estive e invernali. Tutti, tra il 2002 e il 2014, sono stati sottoposti a esami utili a certificare il loro stato di salute: come l’elettrocardiogramma da sforzo, l’ecocardiogramma e l’holter (la registrazione dell’attività elettrica del cuore per ventiquattro ore).
Dai controlli è emerso che 171 dei 2354 atleti arruolati (più del 7%) nello studio presentavano anomalie dell’apparato cardiovascolare, strutturali o fisiologiche. Come conseguenza di questi risultati, sei di essi sono stati esclusi dalle competizioni: perché ritenuti in pericolo di vita. Altri 24 sono stati prima sospesi e poi autorizzati a partecipare alle Olimpiadi, purché sotto stretto controllo medico. Un’evidenza sorprendente, per l’esperto, «se si considera il livello raggiunto da questi atleti». Le anomalie, mai riscontrate in passato, non avevano impedito il raggiungimento di importanti risultati.
Attenzione al cuore ingrossato 
Tra le principali cause di morte cardiaca improvvisa tra gli sportivi c’è la cardiomiopatia ipertrofica, una malattia a trasmissione familiare che comporta l’ispessimento delle pareti cardiache: soprattutto del ventricolo sinistro, la camera del cuore che pompa il sangue ricco di ossigeno nell’arteria aorta. Nel caso degli sportivi, è spesso molto difficile distinguere tra questa - congenita - e il cuore di atleta: una condizione che, dopo anni di allenamento, porta ad aver una ipertrofia del muscolo cardiaco. In questi casi è molto difficile fare prevenzione. La prima manifestazione clinica della malattia si ha proprio in concomitanza con un evento cardiovascolare: che può anche risultare fatale. «Lo studio conferma che il rischio zero non esiste, nemmeno negli atleti», afferma Adami. 
Esiste un modo per prevenire i drammi?
È dunque impossibile prevenire la morte cardiaca improvvisa? L’Italia è tra i Paesi che meglio tutela chi pratica attività sportive. Dal 1982 qualsiasi persona che voglia iscriversi a un’associazione o partecipare a una gara è obbligata a effettuare una visita medica - con elettrocardiogramma di base e sotto sforzo - che ne garantisca l’idoneità. La situazione viene approfondita, in caso di anomalie, con esami più specifici: come l’ecografia del cuore, l’holter e l’elettrocardiografia ad alta risoluzione. Con un controllo così stringente, il numero di decessi è crollato.
In Veneto le morti sono diminuite dell’89%
Vale la pena citare un caso su tutti: quello del Veneto, dove le morti sono diminuite dell’89% in vent’anni. Se nei confronti di chi fa sport a livello agonistico il suggerimento è quello di non dare per scontato nulla, riguardo alla salute cardiovascolare, per gli atleti occasionali - chi per esempio decide d’emblée di iscriversi in palestra - «è sufficiente sottoporsi a un controllo della pressione, del ritmo e della frequenza cardiaca, oltre a un elettrocardiogramma», chiosa Roberto Meazza, cardiologo all’ospedale Maggiore Policlinico di Milano.



venerdì 17 febbraio 2017

LO STUDIO ODONTOIATRICO DEL DOTT. FABIO GRANDE è CARDIO-PROTETTO

Il Dott. Fabio Grande ha deciso di dotare il proprio studio in provincia di Potenza di un DAE samaritan PAD a tutela dei propri pazienti e dei suoi dipendenti:
" nel mio lavoro l'utilizzo di anestesie è praticamente quotidiano, oltre all'aspetto ansiogeno che si crea nella maggior parte dei pazienti, pertanto ritengo il Defibrillatore essenziale a prescindere dagli obblighi imposti per legge".
I pazienti dello studio  oltre a beneficiare della professionalità e della sapienza del Dott. Grande da oggi sono in un ambiente Cardio-protetto dal miglior DAE al mondo il samaritan PAD!




mercoledì 8 febbraio 2017

ARRESTO CARDIACO MENTRE NUOTA SALVATO DAL DEFIBRILLATORE

PIACENZA CITTA' MODELLO DI CARDIO PROTEZIONE

Arresto cardiaco mentre nuota al Polisportivo, salvato col defibrillatore
E' vivo il piacentino di 66 anni soccorso dai bagnini grazie all'apparecchio di cui è dotato l'impianto sportivo piacentino. Sul posto il 118 per il trasporto d'urgenza in unità coronarica.

Arresto cardiaco mentre nuota al Polisportivo, salvato col defibrillatore
Ancora una vita salvata a Piacenza grazie alla defibrillazione precoce in un luogo pubblico. Un impianto sportivo, per la precisione. Grazie infatti all’apparecchio in dotazione al Polisportivo di Piacenza, nella serata del 7 febbraio è stato possibile salvare la vita di un uomo piacentino di 66 anni che è stato colpito da un arresto cardiaco improvviso mentre nuotava in vasca. A soccorrerlo sono stati i bagnini della piscina che, quando si sono accorti che l’uomo stava molto male, hanno intuito che poteva trattarsi di un arresto cardiaco e hanno applicato immediatamente gli elettrodi del defibrillatore di cui è dotato l’impianto sportivo di largo Anguissola. Il cuore dell’uomo è ripartito subito dopo la prima scarica, mentre nel frattempo arrivavano anche i soccorritori del 118 di Piacenza subito allertati dal personale della piscina. Il 66enne è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Piacenza per essere poi ricoverato in unità coronarica. 
Soltanto nel 2016 sono state due le persone, due tennisti, salvate grazie al defibrillatore presente negli impianti sportivi piacentini. Un impegno per il quale l’associazione piacentina Progetto Vita, diretta dalla cardiologa Daniela Aschieri, sta combattendo ormai da tanti anni.

lunedì 6 febbraio 2017

MUORE IN BICI CON GLI AMICI - MALORE FATALE

LO DICIAMO DA TEMPO E CONTINUEREMO A SOSTENERLO , ASPETTARE L'OBBLIGATORIETA' PROVOCA ULTERIORI DECESSI CHE  PORTEREMO A VITA SULLE NOSTRE COSCIENZE .

CHI PRATICA SPORT DI QUALUNQUE NATURA  CON ATTIVITA'  CARDIOVASCOLARE PIU' INTENSA E' POSSIBILE VITTIMA DI ARRESTO CARDIACO .

CI SI PUO' SALVARE SOLO CON MANOVRE DI PRIMO SOCCORSO E DI DEFIBRILLAZIONE  PRECOCE .
IL CICLISMO ANCHE AMATORIALE NON PUO' SOTTOVALUTARE L'ARGOMENTO .

Riportiamo per intero l'articolo dell'agenzia locale :

5 Febbraio 2017

LORETO APRUTINO - Un ciclista di Loreto Aprutino (Pescara), D.D.A., 58 anni, è morto in seguito a un malore che lo ha colpito mentre era in bici con alcuni amici, in contrada Re Martello, nel comune del Pescarese. 
L'uomo era sulla due ruote, quando è improvvisamente caduto a terra.
A lanciare l'allarme sono stati i compagni. Sul posto è arrivato il personale del 118, anche con l'ausilio dell'elisoccorso. Inutili i tentativi di rianimarlo. Intervenuti anche i Carabinieri della Compagnia di Montesilvano (Pescara).
La salma è a disposizione dei famigliari.

sabato 4 febbraio 2017

COLPITO DA MALORE A PIAZZA DEL CAMPO - SALVATO CON IL DEFIBRILLATORE

SIENA CITTA CARDIO-PROTETTA . 
CON IL DEFIBRILLATORE SI SALVANO LE VITE . 

4  FEBBRAIO 2017
Tutto è accaduto in un attimo e ha trasformato questo sabato piovigginoso prima nell’anticamera della paura poi nel dolce sapore del ‘miracolo’.
Sono le 13.30 quando un uomo, mentre cammina in Piazza del Campo, viene colpito da un malore e si accascia a terra. Alla scena assistono tante persone ed è una fortuna che si trovassero lì anche un gruppo di volontari della Misericordia e il presidente dell’associazione cardiotrapiantati, Eugenio Conte. È stato quest’ultimo a indicare immediatamente ai volontari il defibrillatore che si trova installato alla Bocca del Casato (nella foto il momento della messa in posa).
In maniera tempestiva, i volontari hanno praticato il massaggio cardiaco seguendo i protocollo del soccorso.
Era naturalmente stata chiamata l’ambulanza e, quando è arrivata con a bordo il dottor Alberto Genovese, l’uomo è stato ancora rianimato, si è ripreso ed è stato trasportato al policlinico delle Scotte per le cure necessarie. L’utilizzo del defibrillatore e’ stato determinante.
Il progetto fortemente voluto dall’associazione cardiotrapiantati e i defibrillatori che rendono Siena città cardioprotetta, hanno giorno dopo giorno sempre più valore.



venerdì 3 febbraio 2017

MALORE DURANTE LA MESSA - SALVATO CON IL NOSTRO DEFIBRILLATORE

                             ACCADE A FIRENZE IL 30 GENNAIO DURANTE LA MESSA NELLA                                          CHIESA DI SAN GERVASIO .

È successo a Firenze, il 30 gennaio 2017. Durante la Santa Messa nella Chiesa di San Gervasio, un anziano signore è stato colpito da arresto cardiaco. Gli angeli che lo hanno salvato appartengono alla Misericordia di San Pietro Martire, un punto d’emergenza territoriale che ha sede in viale Paoli.
Alle 10 di mattina, circa, è arrivata la chiamata al 118 e nel giro di pochi secondi, data la vicinanza della sede di questa Misericordia e la piazza in cui si trova la chiesa, i volontari hanno raggiunto il paziente accasciato a terra privo di conoscenza.
I quattro operatori, due di primo e due di secondo livello, hanno iniziato tempestivamente ad eseguire le manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP)ma è stato l’utilizzo del defibrillatore a salvargli la vita.
La Misericordia di San Pietro Martire, infatti, è dotata di defibrillatore che, collegato adeguatamente al torace dell’anziano, ha immediatamente riconosciuto l’arresto cardiaco in atto e si è predisposto per erogare la scarica elettrica.
Il dispositivo salvavita ha permesso di “riprendere” l’anziano signore in attesa dell’arrivo dell’automedica. Successivamente, il paziente è stato trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso di Careggi.
Secondo le informazioni in possesso dell’associazione, già nel pomeriggio le condizioni dell’uomo erano leggermente migliorate.
«Tutti i cittadini dovrebbero far parte della catena di soccorso – ha dichiarato Alberto Locchi, ex consigliere comunale e presidente della Misericordia di San Pietro Martire.»
«Purtroppo l’arresto cardiaco esiste e colpisce una media di una persona ogni mille abitanti. Bisogna essere consapevoli del fatto che in caso di arresto cardio-circolatorio, se non si interviene entro i primi quattro minuti dall’evento, ci possono essere conseguenze irreversibili. Siccome a Firenze il tempo medio di arrivo di un’ambulanza è di otto minuti, sarebbe bene che ogni cittadino sapesse eseguire in maniera efficace le manovre di rianimazione».
Per non parlare dell’importanza dei defibrillatori, che lo stesso Locchi ha contribuito a “seminare” in alcuni punti della città.


"HO SALVATO UNA VITA GRAZIE AL CORSO PER IL DEFIBRILLATORE"



Dal prossimo 30 giugno sarà obbligatorio, per le società sportive dilettantistiche, dotarsi di un defibrillatore semi-automatico e della presenza di un dirigente che abbia sostenuto un corso che ne assicuri il corretto utilizzo e che abbia la conoscenza delle tecniche di primo soccorso.





Ciò è quanto fatto dal Casalbore che, oltre a dotarsi dell'indispensabile strumento, ha anche formato un dirigente, per la precisione il presidente Di Blasio, al suo utilizzo. Proprio il massimo dirigente della società fortorina è stato protagonista, nel bene, di una storia che fa capire l'importanza di sostenere tale corso:




"Faccio una premessa: so che molti, me compreso, erano e sono restii a sostenere il corso di primo soccorso che prepara anche all'utilizzo del DEA perché, in molti casi, è visto come una perdita di tempo. Quanto mi è accaduto testimonia l'esatto contrario: grazie alle conoscenze acquisite durante il corso sostenuto presso la Pubblica Assistenza di Casalbore ho potuto contribuire a salvare una vita umana. Mi è capitato negli scorsi giorni: tornavo a casa dopo aver spalato la neve dal campo di allenamento insieme ad altri membri della squadra ed ero passato a casa dei miei vicini per restituire una delle pale utilizzate. Mi ha accolto la figlia della coppia in stato di totale agitazione chiedendomi aiuto e gridando che la sua mamma aveva avuto un malore. Sono entrato in casa e ho trovato la signora riversa in terra e senza segni di vita. Ho mantenuto il sangue freddo, nonostante la situazione, e ho proceduto a rianimare la donna che dopo pochi istanti ha riaperto gli occhi. Nel frattempo la ragazzina aveva telefonato al 118 che è arrivato poco dopo e ha trasferito la signora in ospedale per gli accertamenti del caso. Sono contento per come si sia risolto il caso e voglio ribadire un concetto: fate il corso di primo soccorso, non vedetelo come una perdita di tempo perché potrebbe servirvi in qualsiasi momento anche nella vita di tutti i giorni e non solo in campo".


Imparare poche semplici regole rappresenta un progresso civile ed un innalzamento culturale, che fanno la differenza tra la vita e la morte di ogni essere umano e questa bella testimonianza ne è la prova.